Trovare il proprio scopo nella vita. Riflessioni e 11 domande + 1

Penso che la ricerca del mio scopo nella vita sia profondamente, intrinsecamente radicata dentro me. Ho l'impressione che questa domanda mi arrovelli molto di più di quanto lo faccia con gli altri.

Però, se c'è una cosa di cui sono sicura, è che lo scopo della nostra vita non lo troviamo nella nebbia della nostra mente, quando siamo confusi...e depressi per il fatto di essere confusi.


Lo dice anche la Legge di Attrazione: solitamente noi, durante la ricerca, vibriamo le frequenze della domanda; ne conseguiamo che siamo in uno stato di ansia, paura, confusione, frustrazione, depressione. Un bel minestrone direi.
Mentre se cerchiamo una risposta, dobbiamo vibrare le energie della chiarezza, del "sapere". 







Piccola parentesi prima di proseguire:

Mel Robbins, "Motivational Speaker"e celebre scrittrce di "The 5 Second Rule", ci dice di smettere di cercare la nostra passione, e di fare semplicemente ciò che ci va, ciò che ci stimola e ci da energia.
https://www.youtube.com/watch?v=5iZltDLFOfo

Spiega che se il nostro interesse è quello di fare soldi, allora dedichiamoci a questo. Quando questo interesse sarà risposto e soddisfatto, avremmo la spinta e l'energia per cercare qualcosa di più profondo, e tutto ciò che dovremmo fare, sarà seguire quella scia di energia. Senza troppi pensieri.






Io certamente su una cosa sono d'accordo: dobbiamo imparare ad apprezzare il piacere della ricerca. Hai presente la frase sentitaerisentita "Ciò che conta è il viaggio, non la meta". Impariamo ad amare il viaggio.

Per questo credo che sapremo di essere sulla giusta strada, quando ci sentiremo tirati fuori da quella palude di confusione e depressione, e mossi da una corrente di entusiasmo. Quando saremo nel flusso.


Io nella mia vita ho sempre avuto l'ansia di sapere che cosa dovevo fare. Ansia, irrequietezza, pressione. Questo perché avevo qualcosa da dimostrare. Ma anche perchè sentivo questa spinta fortissima, e questo fortissimo bisogno a realizzarmi. -Ma perché parlo al passato? Lo sento tutt'ora-.

Così spesso mi è capitato di pensare di aver trovato il mio posto nel mondo, e poi rendermi conto di aver sbagliato, di aver ciccato alla grande. Il fatto di sbagliare ha sempre provocato un enorme senso di vergogna dentro di me. Ho creduto e sbagliato così tante volte che, adesso, quando penso di aver trovato la mia via, non sono più credibile: né hai miei occhi, né agli occhi di coloro che cercavo di impressionare.
Teatrante. Acrobata. Blogger. Councelor. Operatrice Olistica. Educatrice. Councelor. Acrobata-teatrante. Cantastorie. Cantastorie-operatrice olistica... O mio dio.




Ma sto cercando di mettermi nella testa questo concetto*.
Alcuni di noi non hanno la fortuna di essere nati con le idee chiare. O, per la precisione, molti di noi sono nati con le idee chiare entrati in contatto con la società (scuola, adulti, famigliari, televisione), ed hanno imparato che non è possibile fare ciò che si ama. Bisogna ragionare razionalmente.




"Nonno, nonno! Da grande voglio fare l'attrice"
"Alice, ma solo chi ha conoscenze può fare l'attore. E tu non hai conoscenze."
"Ah. Allora voglio fare la regista!!"
"Eh Alice, è la stessa storia. Niente da fare, mi dispiace"
Questo è il tipico processo di socializzazione che demolisce, in un battito di ciglia, tutti i sogni di un piccolo essere umano.

Dunque, torniamo al concetto*: come si diceva alcuni di noi non hanno la fortuna di aver mantenuto i propri sogni intatti. Pertanto è normale nella vita commettere errori.
Per sapere ciò che vuoi, devi prima conoscere ciò che non vuoi. Per sapere cos'è il bianco, devi passare attraverso il nero.
La vita funziona così, per contrasto. Noi possiamo scegliere se surfare sulle onde del contrasto. Oppure lasciarci affogare. (Che poesia eh!)
Insomma, questo benedetto concetto*(!!) Ã¨ che dobbiamo trovare il modo di amare il contrasto della vita.
Da questo dipende la nostra salute mentale. Riuscire a vivere il contrasto come una sfida entusiasmante,e prenderla con la leggerezza di un gioco.


Io, per rendere un po' più divertente questo viaggio, questa surfata, o quello che è..., ho pensato di mettere insieme una lista di domande per trovare il proprio scopo nella vita.
Ho fatto una ricerca, e ho scelto le più interessanti, le più particolari.
Non credo abbia senso rispondere a queste domande pensando di avere la verità rivelata. Ma solo così, per giocare.

1.Cosa amavi fare da bambino? A cosa ti piaceva giocare?
Quale professione avresti voluto fare?

2.Come puoi e vuoi migliorare il mondo, nel tuo piccolo?

3.Quale dono puoi dare al mondo?

4.Se sapessi che hai solo più un anno di vita, che cosa vorresti realizzare?
Per cosa vorresti essere ricordato?

5.(Questa domanda è molto difficile da impostare) Immagina Te stesso da bambino bambino  che incontra Te stesso di adesso. Il Te-bambino ha una richiesta "Per favore, non smettere mai di______. Questa cosa mi rende così felice!" Riempi lo spazio vuoto.

6.Immagina di non aver nessun dovere, nessun obbligo, nulla da fare: come trascorreresti il tuo tempo? (Oltre a mangiare patatine e guardare la tv (; )

7.In quale occasione mi sono sentito completamente me stesso?
Quando mi sono sentito più vicino ad essere in totale allineamento con il mio Vero sé?

8.Quando ti senti al meglio nel tuo corpo? Quando senti dentro te sicurezza, fiducia, forza...

9.Se dovresti insegnare qualcosa, quale sarebbe l'argomento?

10.La mia preferita: Cosa ti fa dimenticare il mondo attorno a te? Di mangiare, di guardare il telefono. Cosa ti assorbe completamente?

11. Questo è in realtà un esercizio: Prendi un fogli e stila una lista di possibili scopi della tua vita. Quanti più ne puoi. Ora osservali: quali di essi ti sollecita un'emozione forte? Forse inizialmente nessuno ti muoverà qualcosa di intenso dentro... però puoi seguire le tracce: comincia da ciò che ti crea un minimo di emozione, e prova a scrivere altri punti che siano in quest'ambito. Finché non senti un'emozione davvero forte, definita, quasi commovente.

+ Domanda bonus: Cosa puoi cominciare a fare oggi, per condividere il tuo dono?






"Noi commettiamo uno sbaglio quando cerchiamo il nostro scopo... Noi cerchiamo ciò che siamo venuti a fare, ciò che dobbiamo fare in questo mondo, quando il nostro scopo si trova in ciò che siamo venuti a dare in questo mondo. E' soltanto attraverso il dare questo dono che potremmo ricevere."  -Teal Swan, 


Esperimenti su di me: Digiuno

Ho cominciato questo digiuno non solamente per pulire il mio corpo, ma per ritornare all'essenziale, anche all'essenziale di me stessa.


Qui ho deciso di riportare i pensieri del momento e gli sviluppi di questa pulizia.


Aggiornamento 1.

Nonostante io abbia già affrontato digiuni di un giorno, le primissime ore in cui ho smesso di mangiare mi sentivo un po? agitata. Agitata dal fatto di non poter rispondere alle mie piccole voglie con degli spuntini.  Il mio digiuno è cominciato alle 13.30. Mai cominciato un digiuno a metà giornata. È stato un suggerimento di un' amica che ho deciso di mettere in pratica. Per spezzare la giornata.





Aggiornamento 2.

Al mio primo vero e proprio pasto saltato, la sera, mi sento calma. 
Ho deciso che per i prossimi giorni non ho obblighi. Non sono tenuta a fare sport, non sono tenuta a creare nulla.


Alleno la mia capacità atrofizzata di fare quello che mi va davvero.       

Cerco anche di smussare il mio senso del dovere/che genera senso di colpa.   

Quando ero più piccola ricordo che trascorrevo giornate a leggere. Ora questa idea mi sembra difficile. Ora mi sentirei in colpa: "devi essere produttiva".     

Ora mi sento tranquilla. Posso leggere quando voglio. E se non ho voglia non leggo.      
Oggi ho anche tolto la sveglia: sono in totale ascolto di me stessa. E mi rapporto a me con la massima gentilezza.      

In realtà credo che sia giusto impegnarsi.
Impegnarsi a svegliarsi presto, impegnarsi a fare yoga tutti i giorni. È questo tipo di impegno, questa dedizione costante che produce i risultati.       

Ma ogni tanto va bene anche andare in letargo. È un concetto interessante dal quale sto in fondo prendendo spunto. O perlomeno: è molto rappresentativo di ciò che sto facendo.

Stare in silenzio per sentire.
E mi pare che sto già sentendo.

La più grande vacanza di cui abbiamo bisogno è dalla nostra testa , dal nostro senso del dovere, dalla nostra ansia di produttività.

Io non mi sento mai in vacanza. Anche quando sono sdraiata sulla spiaggia, difficilmente posso dirmi rilassata.

Riesco a vedere questo con rinnovata chiarezza, perché ora si, ora sono rilassata.
Rilassata come durante le vacanze di Natale da bambina. Mentre di solito mi sento come se fossi sempre all'incombenza della ripresa della scuola.

Questo stress, e il pensiero di dover essere produttivi ci impediscono di stare nel momento presente. O perlomeno a me lo impediscono. E secondo me ci fanno anche invecchiare prima. Ma io voglio rimanere giovane, quindi..!



*
Entrare in uno stato Yin.
Passivo.
Riposo.
Rigenerazione
*




Aggiornamento alla fine del digiuno.

Il mio digiuno è durato 50 ore circa. Poco più di due giorni. Principalmente mi sono fermata per difficoltà organizzative.
Tutto è andato bene fino a quando avuto la mia "crisi eliminatoria"; probabilmente c'è un nome più appropriato per questo, ma io non lo conosco. Ciò che intendo è il momento in cui il tuo corpo comincia a rispondere al digiuno, spesso -o forse sempre- con sgradevoli sintomi: mal di testa, corpo indolenzito, nausea.. Io ho proprio vomitato. Ma non ero preoccupata perchè sapevo che il mio corpo si stava ripulendo. Ho infatti proseguito il mio digiuno perché stavo meglio.     Credo che la crisi eliminatoria sia la parte fondamentale.           Forse mi sono fermata poi, perché ho sentito che per questa volta il mio corpo ha fatto ciò che doveva.             Il mio corpo ha continuato a pulirsi i giorni successivi, anche grazie al consumo di Green Smoothies. A differenza dei Succhi Verdi, gli Smoothie verdi sono ricchi di fibre, derivanti proprio dalle foglie verdi. Queste fibre ripuliscono l'intestino, e anche questo processo può portare ad altri sintomi di disintossicazione.



Il mio labirinto personale. -Parte Prima



(testo scritto giorni fa, pubblicato in un secondo momento)

Una piccola notte buia dell'anima. Non la crisi peggiore, di certo. Ma pur sempre una transizione difficile.

Mi trovo qui, bloccata||. Senza più sapere cosa mi piace, cosa voglio. Senza più sapere ciò per cui sono portata. E senza più sapere se sono prossima ad un'ennesima scelta folle, o se invece è da tempo che sondo un terreno fertile senza rendermene conto. Senza più sapere se sto eccedendo nell'irrazionalità, o se mi sto lasciando trattenere dalla paura.


La mia mente è offuscata anche da un fastidioso mal di testa, che non si faceva sentire da prima di partire.

Pensavo che questo Novembre sarebbe stato diverso. I pianeti dicevano che sarebbe stato il mio mese!...che stupida.

E' vero, cambiamenti interessanti si prospettano al mio orizzonte, e probabilmente sono io che non sono assolutamente in grado di apprezzare la grande possibilità che mi viene data. Probabilmente sono io, sempre irrequieta, che non sono in grado di calmarmi. Forse, quando vivrò questi cambiamenti, e con il tempo, questa situazione sarà messa in una prospettiva diversa, e tutti questi pensieri si dissiperanno.

Per ora però, riesco solo a stare in questo stato di irrequieta insofferenza. Sono nel mio labirinto personale, e mi pare che per ora sto mollando la presa.
Non so quando ci sono entrata. D'improvviso mi ci sono ritrovata dentro, E rapida con i miei pensieri ho innalzato muri sempre più fitti e più alti. Ed io, artefice di questo labirinto, ho scordato come ne si esce. Allora mi abbandono alle strade sinuose che offuscano la mia mente; abbandono la lotta, lo sforzo alla ricerca di questa via d'uscita. E mi auguro che in uno stato di sonnambulismo semi-inconsapevole, io possa trovarmi, quasi per sbaglio,

                                        fuori.


Perché sono così distratta? Esiste una cura alla sbadataggine?

(Considerazioni personali, considerazioni astrologiche e ricerca di una soluzione).


Considerazioni personali.

Io sono l'emblema della sbadataggine.

In uno dei miei classici momenti di "crisiisterica", mi sono messa a ricercare su internet articoli riguardanti  il problema della distrazione,  dell'avere la testa tra le nuvole.
Da alcuni il problema viene condannato, da altri è considerato come un aspetto del carattere tenero, quasi romantico... ed infine è visto come un segno di intelligenza....Certo, come no, mi piacerebbe.

Ebbene ciò che posso dire, è che certe volte può essere un aspetto che rende la vita buffa e divertente ( e rende buffi e divertenti i soggetti con questo problema agli occhi degli altri).
Certe volte però, questo tratto caratteriale può portare a veri e propri...casini, ...non c'è un termine più adatto.

Lista dei miei casini personali:
perdere un aereo 
sbagliare treno 
presentarsi ad un luogo sbagliato per un colloquio 
ad un altro colloquio presentarsi all'orario sbagliato 
perdere momentaneamente una persona  sotto la propria responsabilità 
dimenticare documenti per un appuntamento importante 
eccetera
eccetera
eccetera

mamma mia, da questa lista si trae un profilo davvero preoccupante!!
Non mi affiderei mai più un lavoro. né un bambino.

ad ogni modo è una vera rottura.
quante volte ho sbattuto ripetutamente la mano contro la mia testa
quante volte avrei voluto sbattere la mia testa contro il muro
quante volte ho pianto
quante volte mi sono sentita umiliata, imbarazzata, in colpa...stupida.

Ma perché??

Da I Miei Esperimenti e Studi Su Me Stessa (trattato non ancora pubblicato...e nemmeno scritto), sono giunta solamente ad una piccola conclusione:

Inconsciamente, quando una situazione è molto importante, tendo a fare pasticci: probabilmente perché mi sento sotto pressione.


L'errore più stupido che ho commesso più volte, di recente, è stato non verificare orari e luoghi di un avvenimento e affidarmi alla mia memoria. Ma perché?? Perché lo fai??

E' banale effettivamente. Potrei semplicemente incollare le informazioni in una zona ben visibile (frigo, per esempio), e riverificarle qualche giorno prima e qualche ora prima. Magari mettere una sveglia!...facile. Ovvio.

A certe cose io non ci penso proprio. A volte il mio cervello ragiona su un altro piano, filtra le informazioni: mi arrivano solo i filosofeggiamenti esistenziali, e non recepisco le informazioni utili!

Ma questo non è uao scusante, è ora di applicare questa faccenda della sveglia e dei bigliettini da ricontrollare.




Ricerca di una soluzione (dentro di me).

Secondo Teal Swan, mia amata "Spiritual Teacher" (facilmente trovabile su YouTube), non esiste una cura ai nostri problemi caratteriali. Dobbiamo imparare ad accettare e ad amare i nostri problemi. Perché lottare contro questi crea molta resistenza, ed aggrava la situazione.
Ci dice però che attraverso amore ed accettazione avviene la trasformazione.
(Vedi su YouTube: The Secret to Overcoming Your Problems).


Dobbiamo svelarci a noi stessi, guardarci con onestà, e accettare quello che troviamo.

(Scatto di Chiara)


Anche questo però, a parer mio, non deve diventare una scusante per evitare di lavorare su noi stessi.




Considerazioni astrologiche.

C'è però da dire una cosa, che è un'ottima scusa per tutti gli sbadati come me. Ma è anche, effettivamente, una costatazione interessante.

3 o 4 volte l'anno, astrologicamente parlando, abbiamo mercurio retrogrado.
Non mi soffermerò sul significato tecnico della definizione, per non divergere eccessivamente dall'argomento.
Ciò che conta sapere è che "Secondo l’astrologia, quando Mercurio è Retrogrado, il pianeta si trova in una fase di debolezza e le cose sembrano andare per il “verso sbagliato”". (cit. https://animeradianti.com/gli-effetti-di-mercurio-retrogrado/).

In questo periodo potremmo  avere mancanza di chiarezza, sfocamento celebrale ("sfocamento celebrale" l'ho inventato ora), appannamento mentale (forse ho inventato anche "appannamento mentale).

Questo può generare: ritardi, posticipazioni, dimenticanze, errori, fraintendimenti.

Secondo l'astrologia non dobbiamo però prendere questi fatti come dispetti da parte di Mercurio. Ma come un'occasione di r e v i s i o n e.




Che dire, a quanto pare io ho molto da rivedere.





(Una vecchia foto di una super sbadata)...(scattata da Chiara)

Un biglietto aereo per un'esistenza diversa

Stamattina, sulle terrazze di riso di Tegalalang, mi è caduto il telefono in una pozzanghera.


Lo so, ci sono cose più gravi nella vita. Decisamente. Ma se viaggi da sola, con solo un telefono per scattare fotografie, e quel telefono l hai comprato meno di un mese prima.... è comprensibile, a parer mio, lasciarsi prendere da una crisi isterica.

In quel momento, tutto il fastidio per le camere sporche, gli scarafaggi, la stanchezza, le fregature, le risposte scontrose ricevute....l'ansia, la paura, la noia, la disillusione, tutto è emerso in superficie. Innegabile.


I viaggi non vanno sempre come me li aspetto, come spero.

I viaggi, nella mia testa, sono fatti per essere perfetti, un momento magico fuori dal tempo. Un susseguirsi di meraviglia, visioni che ti tolgono il fiato e attimi fugaci che ti riempiono e completano dentro.

Il mio viaggio non è così.
Il mio viaggio è un semplice proseguire della mia vita...altrove.
E' un miscuglio di benessere e crisi. Di apprezzamento e agghiacciante stupore.



E' proprio vero che non puoi scappare da te stesso. Non è una novità. L'ho sempre saputo, ma ora l'ho capito nel mio corpo. 
In realtà, se devo essere precisa non credo di aver cercato di scappare da me stessa, dal mio modo di essere o dai miei difetti.
Credo di aver cercato di fuggire dal tipo di vita che sto conducendo. La mia vita è il risultato di una mentalità ancora un po' misera e ristretta. 

Penso che un viaggio possa stravolgerti la vita. Ma non è pagando il biglietto di un aereo che si acquista il diritto ad un'esistenza diversa.

Viaggiando si ha l'occasione di vedere illuminato ciò che funziona e che non funziona della nostra vita. E quando ci troviamo di fronte a qualcosa che non va, che non ci piace, che non funziona, abbiamo la possibilità di scegliere di cambiarlo.

Personalmente ho riscontrato questo strano problema: ho difficoltà ad emozionarmi. A essere totalmente coinvolta dalla bellezza di un paesaggio. E' molto raro che io senta dentro...qualcosa...di forte, di fronte ad una magnifica vista.
Mi è successo di meravigliarmi, più di una volta, davvero. Non bisogna pensare che io abbia l’anima completamente arida e prosciugata. Mi è capitato di commuovermi e gioire in maniera completamente inaspettata con paesaggi a me familiari.

Ho fatto un viaggio di 15 ore, cercando quest'emozione irraggiungibile.... e quest'estate mi è bastata un'ora di macchina, per raggiungere le colline biellesi ed essere stupefatta.

Ma comunque questo rimane un caso isolato: nella vita di tutti giorni ricerco sempre qualcosa che mi emozioni, perchè nulla sembra esser all'altezza.

E quindi?

E quindi non lo so.

E quindi posso dire che vorrei ripulire il mio spirito, portarlo allo stato puro dell'animo di un bambino. 

E imparare di nuovo a meravigliarmi, e a sorprendermi. E questo pensiero crea si, una forte emozione di dolore, e di guarigione dentro di me.
Quando ho danneggiato questa parte di me? E come posso guarirla? Con presenza amorevole e incondizionata, immagino.

Ciò che mi consola, è che a pensarci bene, una volta stavo molto peggio. Una volta  ero davvero anestetizzata in ogni parte di me. Me lo ricordo. Era straziante.
E ora va molto meglio




Tra rovine di noi e resti di te


Tra rovine di noi e resti di te









[...] ma d'altronde, la tristezza che provo per te è l’unica cosa che mi rimane. 

tra Morte e Vita @

https://www.youtube.com/watch?v=3BxXmI9AgNc


Sono una Fenice bloccata tra Morte e  Vita.

Ad un passo dall'esistenza,
ma il fumo delle mie ceneri che ancora bruciano offusca la mia vista
e io non so muovermi, non ci riesco.

Forze più grandi di me mi impediscono di compiere qualunque tipo di movimento.

e spero,
spero
sia solo un passaggio necessario della mia metamorfosi, per rinascere.

e temo,
temo
una nuova
imminente morte.

e prego.
prego -nella confusione di questi fumi- che io possa riapprendere a muovermi, a volare,
e che il fardello del mio vecchio corpo
si disintegri sotto il mio volo

davanti a me uno spazio vuoto, di un bianco abbagliante

come si ritorna a vivere?